A luglio Radio1 Plot Machine dedica 4 puntate speciali alle biblioteche (luogo di resistenza sociale, culturale e sentimentale). Nella notte fra sabato e domenica, da mezzanotte e 35, per 20 minuti, racconti, citazioni, interviste. E, ogni volta, il focus su una biblioteca comunale scelta dall’Anci (Piacenza, Rosarno, Trani e Valdengo).
A condurre le danze, con piglio sicuro e voce suadente, l’immenso Vito Cioce. Ospiti: Paolo Fallai (giornalista, scrittore, presidente delle biblioteche di Roma) e Lucia Tilde Ingrosso.
Si va avanti per tutto luglio. Io parlerò del mio rapporto con le biblioteche, da quando ci andavo per prendere in prestito i giornaletti a quando ho iniziato a usarle per documentarmi per i miei libri.
Nel mio romanzo per ragazzi Il sogno di Anna parlo di una bellissima biblioteca di Milano, Cassina Anna, e di un bravo bibliotecario diventato mio amico, Sergio Cucci. Questo è il brano
L’abitudine di prendere i libri in prestito nelle biblioteche anziché comprarli ce l’ho da sempre. Forse perché da sempre la mia famiglia si dibatte con due problemi comuni a molti: non tanti soldi e ancora meno spazio in casa. Individuo subito Sergio, il mio bibliotecario preferito. Non tanto alto, passo elastico, sguardo franco e sorriso aperto. Avrà l’età dei miei, forse qualcosa in più. Già lo stimavo a mille poi, circa un anno fa l’upgrade, ai miei occhi. Racconta su Facebook che inizia a sentire qualche strano sintomo: fiato corto, senso di oppressione al petto, dolore al braccio sinistro. Il dottore lo visita e lo spedisce di filato al pronto soccorso. Lì lo rivoltano come un calzino e ordinano una coronarografia (un esame piuttosto serio al cuore, da quanto ho capito) di urgenza. Sergio inizia a preoccuparsi di brutto. Per la sua salute e la sua incolumità? Non esattamente. Siamo al 15 aprile e al medico che lo ha in cura raccomanda una sola cosa: «Rimettetemi in sesto per il 25 aprile, che mica voglio perdermi le celebrazioni per la Liberazione». Poi l’esame dà esito negativo: Sergio è sano come un pesce e se ne torna a casa di volata. Ma, soprattutto, dieci giorni dopo è in prima fila nelle celebrazioni del 25 aprile. Ecco, non credo che ci sia altro da dire per inquadrare il personaggio.