Come far diventare la scrittura inequivocabile.

Leggete questo biglietto, al centro di un’altra piccola esercitazione che faccio nelle scuole.

Lo mostro, identico, a tutta la classe. Ma prima divido i ragazzi in due gruppi e faccio due premesse diverse.

La prima: questo biglietto lo lascia la moglie al marito. La seconda: questo biglietto lo lascia alla segretaria il presidente di un’associazione sportiva alla vigilia di un evento che vuole sensibilizzare al consumo delle mele.

A parità di grafica (che si presta a una lettura ambigua del numero di mele da acquistare), la prima metà della classe mi dice che le mele devono essere 2/3 e la seconda che il numero è 203.

Ecco quindi che la scrittura in sé non è esaustiva, inequivocabile, definitiva. Il contesto è fondamentale. Spesso nello scritto (come del resto nel parlato) ci esprimiamo dando alcuni aspetti per scontati.

“Caro marito Enzo, oggi il colloquio dei professori per nostra figlia Clara che frequenta la terza media è nella sua scuola in via Ariosto, 13, secondo piano, con le professoresse Vinci e Lamberti, alle ore 15 sul fuso di Greenwitch +1, tua moglie Sandra” è chiaramente una comunicazione irrealistica ancor prima che ridondante. Immaginiamo un più snello “Oggi colloquio professori, h 15, a scuola”. Naturalmente, gli equivoci e i misunderstanding sono sempre dietro l’angolo. E se la coppia avesse più di un figlio, per esempio?

Insomma, fondamentale trovare una sana via di mezzo fra la necessità di contestualizzare e quella di essere brevi ed efficaci.

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